Perché un degno rivale ci migliora
La competizione tradizionale obbliga alla vittoria.
Un degno rivale al miglioramento.
La prima concentra la nostra attenzione sul risultato, la seconda sul processo.
Questo semplice cambiamento di prospettiva modifica immediatamente la visione sul nostro lavoro. È concentrandoci sul processo e sul miglioramento costante che scopriamo nuove capacità e diventiamo più resilienti. Fare della sconfitta dell’avversario l’obiettivo primario non solo diventa alla lunga stancante, ma impedisce ogni progresso.
Un’altra ragione per modificare la nostra prospettiva e vedere i giocatori più forti del nostro campo come degni rivali è che ci aiuta a restare onesti. Un atleta può essere così ossessionato dalla vittoria a tutti i costi da dimenticare le regole, l’etica o il motivo per cui ha iniziato a praticare quello sport anziché un altro. Può arrivare a investire tempo ed energie per danneggiare l’avversario con scorrettezze di ogni tipo o assumere sostanze dopanti.
Entrambe queste strategie aumentano indubbiamente le sue probabilità di vittoria, ma lo rendono poco equipaggiato per il successo, al di là delle singole gare. E alla fine, perderanno di efficacia e l’atleta non avrà migliorato le sue prestazioni. Guardare al nostro avversario come a un degno rivale ridimensiona l’obbligo della vittoria a tutti i costi e pertanto diminuisce il bisogno di agire in modo disonesto.
Simon Sinek