Poiché nella gerarchia di sopravvivenza degli organi del nostro corpo l’intestino si piazza dopo cuore, polmoni e cervello, in caso di mancanza di ossigenazione nel corpo viene innanzitutto ridotta la sua irrorazione sanguigna e quella degli altri organi digestivi. Ciò può accadere in tutte le situazioni legate a spavento, choc e difficoltà respiratorie e quindi anche stress cronico e sport a livello agonistico, in particolare sport di resistenza fisica, che portano a malattie intestinali. In fondo qui vale bene il detto «una pancia piena non studia volentieri».
Se la pancia ha bisogno di molta irrorazione sanguigna per la digestione, non è sensato pretendere troppo dalla propria testa che necessiterebbe di una grande quantità di ossigeno. Nello sport, sono i muscoli ad attrarre l’ossigeno del sangue. Sotto sforzi di elevata intensità l’irrorazione sanguigna degli organi digestivi si riduce fino all’ 80%. Circa il 61% degli sportivi soffre di problemi gastrointestinali durante le intense fasi di allenamento e le gare sportive. Fino al 50% dei corridori di fondo a livello agonistico soffre della cosiddetta “diarrea indotta da sforzo” con evacuazioni frequenti, spesso sanguinolente, nausea e vomito.