Uno sport completo
La parola divide, la danza è unione.
La danza è una delle attività umane in cui l’uomo impegna corpo, cuore e spirito insieme.

La nostra religione non soddisfa i bisogni dell’intelligenza. Il nostro intelletto nega il corpo mentre la medicina non vuol saper nulla né dell’anima né dello spirito.

Un universo di paralitici che per tutto il giorno, in ufficio, in macchina, a casa, davanti alla televisione, a tavola e che, durante la settimana, fanno funzionare solo una piccola parte della corteccia cerebrale, si butta a capofitto nei week-end e nei giorni di festa in un’attività pseudosportiva incoerente e senza alcun rapporto con l’esistenza profonda di tutto il singolo:lo spirito qua, il corpo là, qui il sesso, laggiù il cuore: eterna vivisezione che ogni essere attualmente avverte con profondo disagio.

La danza è una di quelle rare attività umane in cui l’uomo si trova totalmente impegnato: corpo, cuore e spirito. La danza è uno sport (completo). La danza è anche una meditazione, un modo di conoscenza introversa ed estroversa insieme. Qualche anno fa, in India, incontrai un maestro yogi di fama e autenticità, e gli manifestai il mio desiderio di fare dello yoga, profondamente, e non quella piccola cultura fisica per persone ipertese. Egli mi rispose: “La parola yoga vuol dire unione. Questa unione Lei può trovarla attraverso la danza perché anche la danza è unione. Lei è un danzatore: Siva, il Signore del mondo, il grande yogi è chiamato anche Natarajà, il re della danza… Lei è un danzatore: beato lei. La sua danza sia il suo yoga, non ne cerchi altri”. Poi guardandomi, più tardi, al momento di separarci soggiunse: “Ah! Se tutti gli occidentali potessero nuovamente imparare a danzare”.

M. Béjart