Una scelta di affrancamento
Aavere un corpo per sé invece di essere un corpo per gli altri.
Cosa che lascia peraltro chiaramente emergere il fatto che il corpo imposto in tempi normali è dunque un corpo-per-l’altro, un corpo abitato dallo sguardo degli altri, un essere percepito. [:de]Cosa che lascia peraltro chiaramente emergere il fatto che il corpo imposto in tempi normali è dunque un corpo-per-l’altro, un corpo abitato dallo sguardo degli altri, un essere percepito. L’alienazione legata al fatto di avere un corpo visibile, e di trovarsi quindi sempre sotto lo sguardo degli altri, presenta gradi diversi: è tanto più potente quanto più si scende nella gerarchia sociale perché si hanno più opportunità di avere un corpo poco conforme ai canoni dominanti. [:fr]Cosa che lascia peraltro chiaramente emergere il fatto che il corpo imposto in tempi normali è dunque un corpo-per-l’altro, un corpo abitato dallo sguardo degli altri, un essere percepito. L’alienazione legata al fatto di avere un corpo visibile, e di trovarsi quindi sempre sotto lo sguardo degli altri, presenta gradi diversi: è tanto più potente quanto più si scende nella gerarchia sociale perché si hanno più opportunità di avere un corpo poco conforme ai canoni dominanti. [:es]Cosa che lascia peraltro chiaramente emergere il fatto che il corpo imposto in tempi normali è dunque un corpo-per-l’altro, un corpo abitato dallo sguardo degli altri, un essere percepito. L’alienazione legata al fatto di avere un corpo visibile, e di trovarsi quindi sempre sotto lo sguardo degli altri, presenta gradi diversi: è tanto più potente quanto più si scende nella gerarchia sociale perché si hanno più opportunità di avere un corpo poco conforme ai canoni dominanti. [:nl]Cosa che lascia peraltro chiaramente emergere il fatto che il corpo imposto in tempi normali è dunque un corpo-per-l’altro, un corpo abitato dallo sguardo degli altri, un essere percepito. L’alienazione legata al fatto di avere un corpo visibile, e di trovarsi quindi sempre sotto lo sguardo degli altri, presenta gradi diversi: è tanto più potente quanto più si scende nella gerarchia sociale perché si hanno più opportunità di avere un corpo poco conforme ai canoni dominanti. [:sk]Cosa che lascia peraltro chiaramente emergere il fatto che il corpo imposto in tempi normali è dunque un corpo-per-l’altro, un corpo abitato dallo sguardo degli altri, un essere percepito. L’alienazione legata al fatto di avere un corpo visibile, e di trovarsi quindi sempre sotto lo sguardo degli altri, presenta gradi diversi: è tanto più potente quanto più si scende nella gerarchia sociale perché si hanno più opportunità di avere un corpo poco conforme ai canoni dominanti.

L’alienazione legata al fatto di avere un corpo visibile, e di trovarsi quindi sempre sotto lo sguardo degli altri, presenta gradi diversi: è tanto più potente quanto più si scende nella gerarchia sociale perché si hanno più opportunità di avere un corpo poco conforme ai canoni dominanti.

E trova il proprio limite proprio nelle donne alle quali l’esperienza del corpo come corpo per l’altro si impone con forza particolare per via del ruolo che è loro prescritto nel mercato dei beni simbolici, dove sono oggetto, essere percepito, capitale simbolico, che devono gestire – e di cui sono in qualche maniera le contabili – davanti agli uomini. La trasformazione del rapporto con il corpo attraverso lo sport si accompagna a una trasformazione profonda dei rapporti con gli uomini.

Le donne smettono in questo caso di apparire femminili, cioè disponibili, almeno simbolicamente. Il loro rapporto con il proprio corpo è cambiato al punto che non rispondono più alle attese socialmente costituite su che cos’è una donna. Si potrebbero senza dubbio fare considerazioni simili per quanto riguarda il cambiamento del rapporto con il corpo legato alle professioni intellettuali.

J. Bourdieu
dalla rivista Cahiers du Genre