Ecco perché la sfida non dipende solo dalla capacità del singolo o di una squadra, ma anche della società e dalla serietà di chi la rappresenta. Senza i riferimenti della legalità e della giustizia, salgono sul podio i falsi primi, e gli sconfitti non sanno accettare il verdetto poiché sanno di essere loro i veri primi, anche se non possono dimostrarlo a un’autorità che ha gestito il trucco con lo stile delle agenzie delle scommesse in mano a organizzazioni criminali.
La sfida è sempre, e prima di tutto, sfida a se stessi, dove il singolo cerca di fare di più e si impegna per raggiungere risultati di maggiore spessore. In seconda istanza diventa una sfida con la società, poiché su quelle capacità ci si confronta per occupare un ruolo adeguato e quindi fornire un contributo più significativo.