Ad esempio, un ragazzino che gioca a pallone focalizzandosi non sulla prestazione (cioè giocare bene), ma sul risultato (cioè non perdere), finisce per impiegare sempre gli stessi schemi e gli stessi automatismi motori perché sono quelli che gli danno più sicurezza. In gergo si dice che andrà avanti a suon di emisfero sinistro, cioè quello logico-analitico. I movimenti, imprigionati entro forme rigide e fisse si perdono tutto quello che potrebbe essere apportato loro dall’emisfero destro, quello creativo: il piacere di regolare la forza impiegata nell’azione, di regolare secondo infinite sfumature le aperture articolari, di utilizzare tutte le sensazioni provenienti dall’organismo per sperimentare delle variazioni negli schemi motori.