La differenza tra i calciatori
«C'è una storia che mi piace raccontare»

dice Wenger (allenatore dell’Arsenal), «In Giappone, se tu, l’allenatore, dici ai giocatori di scattare a tutta velocità contro un muro di mattoni, quelli lo fanno senza fiatare. Poi, quando si spaccano la testa e cadono per terra, ti guardano e si sentono traditi. Si fidano ciecamente dell’allenatore e non riescono a credere che questi possa fare loro del male. Il giocatore inglese, per molti versi, è come quello giapponese. Anche lui scatta a tutta velocità contro il muro di mattoni, ci va a sbattere, si alza, si dà una ripulita ed è pronto a ricominciare. Non si chiede che senso ha correre contro un muro, per quale motivo lo fa. Lo accetta e basta.»

«Ora, il calciatore francese, come l’italiano, reagisce in modo diverso» conclude Wenger. «Ti guarda e dice: “Okay, mister, noi corriamo contro il muro, ma potrebbe prima farci vedere lei come si fa? Vedete, la questione è che lì si fidano dell’allenatore, ma solo fino a un certo punto. Devi dimostrargli che quel che stai facendo ha un senso. Hanno bisogno di credere in ciò che fanno.»

G. Vialli
Dal libro: The Italian Job