Intero, integro. Intatto. Non può essere un lutto quello per un uomo che dice: sono arrivato felice, me ne vado felice. Infatti non è un lutto, l’addio di Guardiola, al Barcellona e in Catalogna: è il senso severo e condiviso che c’è un tempo per ogni cosa, perché ogni cosa ha il suo tempo.
Nel passaggio finale dell’addio ieri si è rivolto a Seydou Keita: è stato una delle mie più grandi fonti di ispirazione, ha detto. Keita, una seconda fila, un giocatore non titolare, un ragazzo del Mali. «Quando volevo sapere se moralmente ed eticamente stavo facendo bene guardavo negli occhi Seydou. Con la sua integrità è stato il mio barometro ».