Hardgainer
Perché si sceglie di essere uno sportivo “senza doping”.
Esiste un termine interessante nel vocabolario del body-building: "Hardgainer". Letteralmente significa "chi fa fatica nel crescere" e viene utilizzato per indicare le persone che posseggono un patrimonio genetico che non gli permette di diventare grossi con facilità.

Ma io utilizzo questo termine con un significato diverso che rientra comunque nella traduzione della parola, e lo estendo all’intero mondo dello sport: la parola viene allora ad indicare chi ama migliorare attraverso la strada dura, cioè senza scorciatoie. Perché non vede nello sport tanto un fine (apparire come vincitore) ma il mezzo per essere migliore. L’hardgainer non prende sostanze proibite non perché è più stupido, ma semplicemente perché ha deciso di giocare un gioco diverso.

Il doping uccide la possibilità di utilizzare lo sport per crescere interiormente: questo è il suo vero crimine imperdonabile. Forse aumenterà la crescita muscolare, o la forza “esterna” degli individui: ma, essendo una scorciatoia, permette di aggirare il confronto con le difficoltà; permette di fare a meno della disciplina, della devozione e del coinvolgimento nei confronti degli obiettivi che ci si è dati. Alla fine, ciò che risulta diminuita è la forza “interna”: con il termine non si vuole alludere a forze di tipo esoterico o paranormale.

La forza interna, in questo caso, è la capacità di rimanere motivati nonostante le difficoltà, di tollerare frustrazione e sofferenza nel perseguimento dei propri obiettivi, di conservare l’auto-efficacia.

P. Trabucchi
Dal libro Ri-pensare lo sport