Gong-fu
Non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore.
Francesco De Gregori
Un modo orientale di valutare la performance.
Un giorno qualche tempo dopo la nostra prima lezione, stavo facendo degli esercizi di wushu davanti a casa quando l'insegnante Wei si trovò a passare di li.

Wushu è la parola cinese che indica le arti marziali, e comprende tutte le centinaia di discipline di combattimento, armato e non armato, praticate in Cina da più di duemila anni. Si va dal lento e aggraziato Taijiquan, o T’ai Chi Ch’uan, alle esplosive scuole di pugilato Shaolin settentrionale e meridionale. In Occidente le arti marziali cinesi vengono chiamate “kung fu”, o “gong fu”, ma in realtà la parola gong fu indica l’abilità che trascende la mera bellezza superficiale. Una persona che pratichi le arti marziali con una tecnica esteticamente valida ma senza potenza “non ha gong fu”, allo stesso modo in cui, per esempio, un calligrafo, il cui lavoro, pur non essendo bello da vedere, rifletta un gusto deciso e severo, certamente “ha gong fu”.

M. Salzman
dal libro: Ferro e seta