Se Colombo avesse preso il Prozac
Non avrebbe mai scoperto l’America.

Proviamo a immaginare Ferdinando Magellano o Cristoforo Colombo che buttano giù qualche pillola di Prozac. È stato detto che se all’epoca il Prozac fosse già stato inventato, i grandi navigatori sarebbero di certo rimasti a fare baldoria a Siviglia, Lisbona o Cadice invece di imbarcarsi per le loro grandiose spedizioni.

L’immagine di Colombo sotto l’effetto del Prozac è fantasiosa, certo, ma coglie un’importante verità: la ricerca di innovazioni radicali e il viaggio verso l’ignoto sono stimolati da un senso di insoddisfazione per lo status quo.

È una sensazione di stress che non dà pace, coerente per tono affettivo con quella ascritta all’emisfero destro. La ricerca dell’esplorazione, della novità, di quello che dovrebbe essere, va di pari passo con l’insoddisfazione per quello che è. Persone felici e soddisfatte non scoprono nuove terre, non circumnavigano il globo e non danno avvio a rivoluzioni scientifiche. Se tutto va a meraviglia perché farsi problemi?

Elkhonon Goldberg (neurologo)
Dal libro Il paradosso della saggezza. Come la mente diventa più forte quando il cervello invecchia.