Yoga e Anatomia Esperienziale
Che senso ha l’approccio esperienziale all’anatomia nelle scuole di yoga?

C’è una affinità profonda tra yoga e anatomia esperienziale. Possiamo anzi dire che la seconda è originata dal primo: l’anatomia esperienziale per certi versi è come se fosse una organizzazione in forma occidentale di percezioni già presenti in alcuni aspetti della tradizione yoga. Quando, ancora studente, ho cominciato a praticare yoga, l’obiettivo di sentire, ad esempio, gli organi dal di dentro, come descritto da alcuni autori, mi è parso irraggiungibile: quel linguaggio non era il mio e provavo frustrazione. Ho dovuto elaborare un linguaggio che partisse dalla mia cultura occidentale. Così ho capito e mi sono riavvicinato allo yoga con un altro gusto e un’altra soddisfazione.

da intervista di S. Acquistapace a J. Tolja per la rivista Yoga Journal

«L’anatomia esperienziale mi ha ispirata a riscoprire lo yoga dopo 20 anni di pratica, mi ha dato gli strumenti e la prospettiva che mi hanno permesso di approfondire la conoscenza delle relazioni tra corpo e mente, partendo dalla sensazione e dall’esperienza personale: sono arrivata a sentire sfumature in questo senso che prima non mi riusciva di percepire. Ho sempre detto che credevo nell’intelligenza corporea, ora posso invece dire che la rispetto profondamente».

Tere Puig (trainer di Yoga per la gravidanza e la famiglia)