Un caldo tropicale
Un esempio emblematico delle possibilità del corpo.

Circa un mese fa, uscendo di casa con la bici per andare a lavorare ho trovato un freddo becco. Otto del mattino. C’era brina ovunque e un leggero venticello che mi gettava in faccia la gelida nebbiolina milanese. Mi sembrava di non avere i pantaloni, tanto il freddo mi pungeva le gambe.

Attraversando il parchetto sotto casa sono rimasto impressionato dai giochi per bambini che stanno sulla montagnola centrale. Lo scivolo, i cavallini, anche le corde per arrampicarsi. Era tutto bianco e immobile, come paralizzato dal ghiaccio. Pensando che non avevo tempo per fermarmi a scattare una foto col telefono, mi sono almeno concesso un’ultima occhiata. Ed è stato in quel momento che li ho visti. Seduti sulla panchina, appena dietro i giochi. Lui sotto, lei sopra a cavalcioni. Limonavano duro, avvinghiati.

Ecco cos’è l’anatomia esperienziale. Mentre guardi una situazione e la leggi con schemi mentali abituali, puoi trovare le risorse per ribaltare non solo il modo di vederla, ma anche la situazione stessa. Sempre con un finale inaspettato, che porta ad un pianto liberatorio o ad una risata di pancia.

Lo giuro: su quella panchina c’era un caldo tropicale!

Andrea Ambrogio