Molto prima delle neuroscienze, era comunemente risaputo che a un bambino nato senza mani poteva essere insegnato a usare le dita dei piedi per svolgere compiti impossibili per una persona con le mani. E tuttavia non sapevamo esattamente come spiegare questa plasticità del cervello. In modo analogo, abbiamo sempre saputo che una persona cieca sopperisce sviluppando un udito acuto; e abbiamo sempre saputo che un bambino privato di amore non si sviluppa.
Dunque, nessuna sorpresa. Il contributo delle neuroscienze è stata una dettagliata comprensione di come qualcosa di materiale e invisibile come la meditazione, l’amore, la compassione, le idee e l’educazione possano effettivamente modificare la struttura fisica del nostro cervello.
I neuroscienziati sono terribilmente colpiti dalla loro scoperta: “Oh perbacco! Le emozioni, intangibili, davvero modificano le connessioni sinaptiche!”.