L’età permette di assomigliare sempre più a se stessi
Prima di finire i miei giorni,
chi riuscirò ancora ad essere?
Ginette Paris
Le persone che vogliono restare giovani non prolungano la loro vita: la accorciano.
Perdono la seconda metà della scala della vita. Dal momento che il panorama è stato così bello durante la salita, ora non osano guardare giù durante la discesa. È come temere di ritornare a teatro dopo l'intervallo per la paura che la commedia finisca. Ma il punto fondamentale delle commedie, dei film e delle novelle è proprio: che finiscono.

Più la storia è straordinaria, più desideri che non finisca mai, e, allo stesso tempo, non vedi l’ora di arrivare alla fine ancora di più. Come puoi essere davvero interessato a qualcosa se non sei curioso di come va a finire? Cosa c’è di più eccitante del sapere come finirà la tua vita?

Da ragazzo, per esempio, mi sarebbe sempre piaciuto sapere come sarebbe stato essere una ragazza. E non per un’insoddisfazione con me stesso, ma perché era divertente immedesimarsi in qualcun altro. Questo progetto non andò mai al di là della fase di idea; non potrò mai avere l’esperienza personale dello sperimentare com’é essere una donna.

Posso, tuttavia, ancora diventare qualcun altro. Posso infatti diventare un vecchio, una persona anziana, e guardo a questa possibilità con curiosità, perché non sono mai stato una persona matura prima.

Solo a quel punto diventerò veramente me stesso. Come ha detto una persona, “più vecchio diventi, più arrivi a rassomigliare a te stesso.”

Ogni cosa che sperimenti nella vita lascia su di te il suo marchio – differenti marchi su differenti persone e a differenti livelli.

Ad ogni passo che fai verso la tomba, finisci per assomigliare sempre di meno a qualcun altro e sempre di più a te stesso – fino a che, alla fine, diventi tutt’uno con te stesso. Al che non rimane altro da fare. Si è completato tutto.

M. Dekkers
Dal libro The way of all things. A celebration of decay.