Il paradosso della sanità
L’aumento dell’accesso all’assistenza sanitaria aumenta la percentuale di persone che muoiono per complicazioni.
Si stima che ogni anno muoiano 400.000 persone per complicazioni dovute a procedure ed errori ospedalieri.

Uno studio condotto su pazienti Medicare a livello nazionale ha dimostrato che maggiore era l’assistenza sanitaria ricevuta sotto forma di procedure, ricoveri e visite specialistiche, peggiore era la qualità dei risultati. Ciò si verifica anche quando il differenziale di costo tra il più basso e il più alto è ampio. La spesa annuale pro capite Medicare è stata di 3.341 dollari a Minneapolis, ad esempio, ma di 8.414 dollari a Miami; ma meno si spende, migliori saranno i risultati. I quattro stati con la spesa Medicare più alta – Louisiana, Texas, California e Florida – sono quelli peggiori in termini di qualità. Una maggiore assistenza sanitaria si traduce in un aumento delle complicazioni e più decessi, non di più vite salvate.

Il gruppo di ricerca del Dartmouth Institute for Health Policy and Clinical Practice presso il Dartmouth College ha esplorato questo fenomeno, studiando i dati demografici e i costi dell’assistenza sanitaria a livello nazionale per 3 decenni. È interessante notare che le reazioni iniziali a questi sforzi 30 anni fa furono critiche, poiché allora tutti “sapevano” che ovviamente l’assistenza sanitaria era economicamente vantaggiosa e sicura. Ma i numerosi studi pubblicati nel corso degli anni hanno ripetutamente confermato il contrario: le regioni ad alto costo hanno il 32% in più di letti ospedalieri, il 31% in più di medici, il 65% in più di specialisti, il 75% in più di internisti generali e il 29% in più di chirurghi, rispetto alle regioni a basso costo, ma i risultati non sono migliori, anzi spesso peggiori. A livello nazionale, il modello era chiaro: maggiore è il denaro speso per l’assistenza sanitaria, maggiore è il tasso di mortalità.

William Davies