Un paese con una forte cultura del cibo non oscillerebbe anno dopo anno tra l’esaltazione di certi cibi e la demonizzazione di altri. Non scambierebbe mai una barretta proteica o una pillola di integratori per un vero pranzo, o una tazza di cereali per una medicina. Non consumerebbe un quinto dei pasti in auto, non farebbe mangiare un terzo dei suoi figli nei fast-food tutti i giorni. E di sicuro non sarebbe pieno di obesi. In una società sana nessuno si stupirebbe del fatto che esistono nazioni, come l’Italia e la Francia, dove si sceglie cosa mangiare sulla base di criteri bizzarri e poco scientifici come il gusto, il piacere, la tradizione, anche se ciò comporta nutrirsi di cibi «poco salutari»; e pensate un po’: alla fine i cittadini di queste nazioni sono in media più sani e felici di noi, perlomeno a tavola.