700 kg
Pur con tutti gli sforzi, ognuno di noi in media non riesce a mangiare più di settecento chili di cibo all’anno.

Contrariamente a ciò che accade per altri prodotti, come i cd o le scarpe, esiste una quantità massima oltre la quale non riusciamo a consumare senza scoppiare. Ciò significa, tradotto in termini commerciali, che il tasso di crescita naturale dell’industria alimentare americana è circa dell’un per cento annuo, perché questo è il tasso di crescita della popolazione. Il problema è che agli investitori un tasso così anemico non andrà mai bene. Ciò non lascia che due strade, alla General Mills o a McDonald’s, per crescere più velocemente del limite demografico: trovare un modo per far pagare più cari quei settecento chili, o riuscire a far mangiare la gente ancora di più. Le due strategie non si escludono a vicenda, come è ovvio, e l’industria alimentare le sta perseguendo entrambe con forza.

Michael Pollan
Il dilemma dell’onnivoro