Realizzare la propria vita
Per evitare che quest’incombenza venga lasciata in eredità ai figli.

Non si può fare nulla di più, che vivere quel che si è. E in noi sono presenti elementi opposti e contraddittori. Dopo molte riflessioni sono giunto a questa conclusione: è meglio vivere quel che si è e accettare le difficoltà che ci attendono… perché sfuggirvi è molto peggio. Oggi posso dire: sono rimasto fedele a me stesso, ho fatto quel che potevo secondo scienza e coscienza. Se sia stato giusto o meno, questo non lo so. Soffrire è stato, in un modo o nell’altro, inevitabile. Ma io voglio soffrire per cose che mi appartengono davvero. Un motivo decisivo per seguire questa via è stato sapere che se io non realizzo pienamente la mia vita, essa passerà in eredità ai miei figli e su di loro incomberà, oltre alle loro proprie difficoltà, anche il peso della mia vita non vissuta.
Carl G. Jung
dal libro In dialogo con Carl Gustav Jung di Aniela Jaffé