La grande ha smesso da un po’. Ha deciso lei quando. E’ stato il suo modo di dirmi (senza dirlo) “ok papo, ci sono, ora vado da sola, grazie”. Sì, ha deciso lei quando smettere, come ogni santa mattina decide la piccola di prendermi la mano, mentre andiamo verso la bici con cui l’accompagnerò dove devo accompagnarla. Non ce n’è nessun bisogno, a dire il vero. Siamo dentro un cortile protetto, non c’è nessuna calca intorno e io non le tendo la mano (figurati, sono ancora lì che devo ricordarmi chi sono e cosa devo fare). E’ lei che la prende. E’ lei che ne ha bisogno. E’ lei che decide tutto. Quando prenderla, quando lasciarla, quando le serve e quando non le serve più. A me viene solo chiesto di avere la mano destra libera, e di esserci. A volte la prende addirittura con tutte e due le mani, e lì vuol dire che abbiamo un po’ di paura. E’ lei che fa tutto. E sono io che ogni santa volta provo dentro una cosa che semplicemente non vi so dire, e quindi manco ci provo.