C’è una bella frase che mi ha salvata lo scorso anno, era di Theodore Roosevelt. Molti la conoscono come la frase dell’Uomo nell’Arena. Dice così: “Non è il critico che conta. Non è l’uomo che, seduto, sentenzia che colui che ha fatto qualcosa l’avrebbe potuta fare meglio, e resta a vedere come cade e inciampa. Il credito è dell’uomo che si trova nell’arena, con il volto segnato dalla polvere dal sangue e dal sudore. Ma quando sta nell’arena, se va bene vince, altrimenti perde, e quando fallisce, quando perde, lo fa in modo grandioso”.