Niente da dire
Come confondiamo la sensibilità per i bisogni altrui per impotenza.
Alice sentiva che la persona che avrebbe potuto essere, con Eric era limitata dai gusti di lui in fatto di conversazione.

Se lo rendeva felice parlare della situazione dello yen e della resa di un nuovo motore BMW, lei capiva al volo il messaggio e cioè che le cose di cui avrebbe preferito parlare lei erano fuori causa. Lui non le proibiva di raccontare cose sue, ma semplicemente le indicava, attraverso quel che raccontava lui, che i discorsi di lei sarebbero caduti nel vuoto.

Alice quindi scordò quanto avrebbe potuto essere interessante in presenza di altri e concluse che era diventata scialba. Invece di sedere a tavola con Eric, sicura del fatto che c’erano cose di cui avrebbe voluto parlare se solo avesse trovato un compagno più adatto, semplicemente dimenticò di aver qualcosa da dire – prova questa del fatto che gli altri non regolano ciò che noi possiamo dire ma quello che ci sentiamo di dire, quello che siamo capaci di voler dire.

A. De Botton
Dal libro Il piacere di soffrire