Diciamo che un uomo seduce una donna se, sapendo che è contro i suoi principi avere rapporti sessuali senza amore, la induce a una relazione dichiarandole un amore che non sente. Ovviamente un uomo non ha bisogno di sedurre una donna che desidera semplicemente una relazione sessuale, con o senza amore. La seduzione, pertanto, può essere definita come l’uso di una falsa dichiarazione o di una falsa promessa per indurre un’altra persona a fare quello che altrimenti non avrebbe fatto.
La promessa può essere dichiarata esplicitamente o può essere anche implicita. I truffatori psicopatici promettono apertamente cose che non hanno intenzione di dare. Ma le manovre più seduttive sono quelle che riguardano promesse non chiaramente specificate. L’immagine narcisistica ne è un esempio. Il maschio “macho” ad esempio, con la sua esagerata esibizione di virilità, è seduttivo, che lo ammetta o no. Anche se questa sua immagine è nata come compensazione di un senso inadeguato della sua virilità, il suo scopo è quello di attirare le donne. Mette in evidenza la forza “virile”, che implica potenza sessuale e rappresenta dunque per la donna una promessa di soddisfazione. Ma, come abbiamo visto, la promessa è falsa, perché l’immagine travisa la realtà. Gli uomini che hanno bisogno di un’immagine per attirare le donne non sono potenti sessualmente.
Un elemento importante nel processo di seduzione è la natura del rapporto in cui si verifica. La seduzione non è una transazione commerciale nella quale le due parti sono uguali, dove vale la regola del caveat emptor. Un buon affare non è considerato una truffa o una seduzione. La seduzione si verifica solo nei rapporti in cui esiste un certo grado di fiducia. I truffatori sono chiamati artisti nel raggiro perché prima di tutto si guadagnano la fiducia della loro vittima. Per sviare qualcuno occorre prima far si che si fidi di noi. La seduzione, quindi, è sempre un tradimento, che è tanto più nocivo nel rapporto genitore-figlio in cui la fiducia è essenziale.