I vantaggi di questa scelta sono comprensibili. Può essere facile ed eccitante essere ammirate come creature dolci e giovani e dipendere da qualcuno più forte per le decisioni importanti, abbandonarsi a fantasie romantiche sul Principe Azzurro che attraversa muraglie di rovi per liberare la Bella Addormentata, civettare con le possibilità, diventare l’immagine camaleontica dei sogni e dei desideri di molti uomini o perfino ritirarsi dalla vita e vivere in un mondo di sogni. Ma gli svantaggi di questo stile di vita femminile sono anch’essi numerosi.
In cambio di questi benefici, l’eterna fanciulla spesso cede la sua indipendenza e si costruisce una vita passiva e dipendente. Invece di svilupparsi dal punto di vista personale e professionale, invece di arrivare a costruire la propria identità, invece di scoprire chi è in realtà attraverso l’arduo compito della trasformazione personale, la fanciulla eterna di solito ricava la sua identità dalle proiezioni che gli altri fanno su di lei. Per citarne alcune: la donna fatale, la brava figlia, la moglie e padrona di casa incantevole, la bella principessa, la femme ispiratrice, persino l’eroina tragica. Invece di assumere la forza e il vigore del suo potenziale e la responsabilità che ne consegue, la fanciulla eterna abita nella debolezza. Come una bambola permette agli altri di fare quello che vogliono della sua vita.