Che cos'è la vita a due?
La scena d’amore obbedisce agli ordini di una forza
dinnanzi alla quale ogni consiglio è vano
Hanns Sachs
Per non distruggere il sistema nervoso (e l'amore).
Troppo semplicistico è chiedersi se un rapporto si regge sul sesso o sull’amore, senza tener conto che l’amore si coniuga spesso con l’idealizzazione, la gelosia, la fedeltà, il tradimento, l’immedesimazione, il possesso, e il sesso con il desiderio, la passione, la seduzione, il pudore, la perversione e talvolta persino con il denaro.

Hanns Sachs, allievo di Freud (Ars amandi psychoanalytica), prima avvocato e poi psicoanalista, dopo aver conosciuto molte coppie sui due versanti, si domanda: che cos’è la vita a due? Una combinazione di forze per sopperire alla propria debolezza, un’opportunità per possedere una casa propria, una modalità socialmente accettata per allontanarsi dai propri genitori, una fuga dalla solitudine, un effetto indotto dalla fascinazione o dall’ammirazione, un sedativo contro l’eccesso passionale, un’anticamera della separazione, un espediente per sentirsi normali, una casa di piacere, una camera di tortura?

Probabilmente tutte queste cose diversamente dosate a secondo dei casi. Ma se il rapporto si fa troppo problematico o soffoca nell’intreccio di troppe domande che lo assediano senza dargli respiro, allora conviene dire addio, senza conferire al congedo una drammacità troppo solenne. Anche perché frequenti sono le insoddisfazioni nelle cose d’amore e come scrive Hanns Sachs, “un destino comune non diventa eccezionale per il solo fatto di esserne colpiti personalmente”.

Quando le relazioni non funzionano i segnali ci sono e si fanno sentire nella perdita della tranquillità interiore, che va ascoltata prima che la relazione distrugga il sistema nervoso e poi quella cosa chiamata “amore”.

U. Galimberti
Da D Donna