Vale per le figure pubbliche, vale per la sfera privata. Ci sono persone che, «dopo», frequenteremo meno volentieri, perché nell’emergenza, che calca la mano sulla realtà e sui caratteri umani, hanno mostrato ignavia, o bassezza, o indifferenza. E ci sono persone che «dopo» ci saranno più preziose: perché nell’emergenza si sono comportate bene, hanno mostrato valore, compassione, resilienza. In una parola sola: umanità.
Inutili per eccellenza – a parte i pavidi, che fanno soprattutto pena – sono i narcisi che continuano a strillare e spintonare gli altri nei talk-show, come se non fosse obbligatorio abbassare i toni e mettersi in ascolto. Sono i cialtroni che non hanno studiato, non hanno letto, non hanno ascoltato, e vengono a spiegarti che cosa è successo solo sulla base dei loro pregiudizi, o della loro convenienza, o delle fole che tutt’ora, incredibilmente, continuano ad avvelenare i pozzi. Sono i giornalisti e i politici incapaci di resettare se stessi, invariabili nella catastrofe, stessa faccia incazzata o furba o vanitosa, il loro palinsesto è impartire lezioncine, lo farebbero anche in caso di ecatombe nucleare o invasione marziana. Inutili idioti.
In sintesi: gli inutili sono i presuntuosi. Gli utili sono gli umili. Chiunque si sia messo a disposizione (dal farmacista al ministro, dall’infermiera al primario, dal volontario all’intellettuale). Chiunque abbia considerato l’ego come una subordinata del noi.