Ma pur sempre criceti
Là fuori c’è tutta una vita da vivere
Intervista di Marco Mensurati a Nico Rosberg

È la prima intervista da quando ha vinto il mondiale di F1 ritirandosi subito dopo (o da quando si è ritirato da campione in carica, fate voi), e Nico Rosberg ha tutta l’aria di uno che se la vuole godere.

Partiamo dalla scelta di smettere. Sono passati tre mesi, è ancora convinto di aver fatto la cosa giusta?

“Ancor più di prima. Il sacrificio che si deve fare per vincere un mondiale è mostruoso, in termini fisici, personali e relazionali. Per carità, fa parte del gioco. Un gioco bellissimo, che ho scelto io stesso e che io per primo volevo fare. Ma ora che ho vinto – o, meglio, ora che sono arrivato dove volevo – posso dire: grazie a tutti, basta così. Era un’occasione d’oro per chiudere qui il mio libro della F1, c’era anche il lieto fine. Adesso mi godo tutte le altre cose belle che ci sono là fuori. La vita non può essere solo girare in cerchio dalla mattina alla sera, tutto l’anno, su una macchina. Sono un uomo non un criceto!”.

Il paragone tra piloti e criceti è un po’ forte.

“Diciamo allora: dei bei criceti, ricchi e che fanno una vita fantastica”.

Ma sempre criceti.

da La Repubblica