Maturità
Il significato di maturitá è ‘adesso tocca a me’.
Pochi giorni fa mi sono congedato da una classe che affronta la maturità. Dopo cinque anni di lavoro insieme ho voluto celebrare il rito di passaggio.

Li ho salutati leggendo una lettera in cui ripercorrevo le tappe della loro crescita, citando per rapide pennellate i questionari che, di anno in anno, ho fatto loro compilare per definire tratti del carattere, passioni, paure, desideri, progetti, attitudini, fragilità… In cinque anni ho raccolto i “dati” che, per ciascuno, sono diventati una storia. Era il senso del percorso che culminava nella “maturità”: sapere chi sei, pregi e difetti, per provare a diventare la migliore versione possibile di te stesso. Ho detto loro che cosa mi mancherà di ognuno con una frase che definisse l’originalità che avevo visto in ciascuno nei cinque anni. Ho chiesto scusa per i miei errori e per le volte che non sono stato all’altezza della loro unicità e del loro destino, benché io pretenda di insegnare a leggere le mappe della letteratura, cioè della condizione umana, per le quali servono parole precise e faticoso allenamento interiore.

La maturità non è solo l’esame ma il lavoro di un lustro, proprio perché maturo significa “arrivare a tempo”, dar compimento alla trasformazione unica che avviene tra i 14 e i 18 anni. Non avevamo fatto una scuola finta, che con la vita non c’entra niente, nè avevamo perso il tempo, anzi gli avevamo dato un senso, ora per ora, pur con tutti i nostri limiti.

Alessandro D’Avenia
Corriere della Sera