Gli occhi possono esprimere amore, desiderio, controllo, diffidenza, odio, erotismo, confusione, simpatia ed antipatia eccetera. Quando lo sguardo di due persone si incontra, esse percepiscono una sensazione di contatto fisico e la qualità del contatto dipende appunto dalla qualità dello sguardo. L’impressione può essere così forte e dura da equivalere a una sberla o così morbida da equivalere ad una carezza. Uno sguardo può essere penetrante, denudante, sospettoso, amico o nemico, rassicurante, inquietante, perturbante e così via.
Lo sguardo ha in sé una componente attiva affettiva che è una forma di contatto visivo e quindi di attaccamento e risponde al bisogno di vedere gli altri e di essere visti dagli altri (funzione di rispecchiamento, mirroring). Viceversa, vedere la TV è una funzione più passiva, nel senso che implica solo un introiettare gli stimoli visivi che evocano una semplice immagine, come fa una macchina fotografica.
In sintesi guardare è un contatto profondo che coglie tutte le emozioni ed i sentimenti; mentre vedere è un contatto superficiale, “come se” ci fossero emozioni.
Il contatto visivo è una delle forme più intime e profonde di contatto: esso implica una comunicazione di emozioni a livelli più profondi di quelli puramente verbali, perché il contatto visivo è un modo di toccare ed essere toccati dentro, nell’intimità, cioè il contatto tra due anime.