Il potere della diversità
La diversità non è semplicemente qualcosa da rispettare: è soprattutto il più efficace propellente del cambiamento.

Così come i grandi salti a livello culturale accadono nelle situazioni di melting pot di culture, esperienze, competenze, discipline e specializzazioni – si pensi alla Vienna di inizio XX secolo – qualcosa di analogo succede anche in ambito familiare o scolastico: la diversità esalta sia il potenziale evolutivo del sistema che dei singoli. Un esempio emblematico è il cambiamento a cui vanno incontro i familiari dei bambini down, ben esemplificato anche recentemente da libri che hanno avuto un discreto successo.

A ben vedere il principale handicap di fondo dell’uomo contemporaneo è l’incapacità di stare nel presente. Questi bambini invece, essendo liberi dall’impegnativo condizionamento del pensiero corticale, perdono sì delle facoltà, come la capacità di elaborazione di pensiero astratta, di memoria del passato o di proiettarsi nel futuro, ma ciò amplifica notevolmente la loro capacità di essere nel presente. Sono caratterizzati da un’emotività commovente e da un’autenticità disarmante. Sono limpidi, sinceri, diretti, tutt’uno coi loro sentimenti ed emozioni, totalmente nel qui e ora. Per questo in India, dove evidentemente l’accento non è posto sulle mancanze, ma sulle capacità, vengono considerati divinità. Che illuminano con queste loro qualità la vita di chi impara a riconoscerle e apprezzarle.

Jader Tolja