Partire non significa cercare, ma lasciare tutto: parenti, amici, vicini, abitudini, desideri, opinioni, se stessi. Partire non ha altro obiettivo che consegnarsi all’ignoto, all’imprevisto, all’infinità dei possibili, se non addirittura all’impossibile stesso. Partire consiste nel perdere i punti di riferimento, la padronanza e l’illusione di sapere, per scavare in se stessi una disponibilità ospitale che permetta all’eccezionale di manifestarsi. Il vero viaggiatore è senza bagaglio e senza scopo.