Chi suona strumenti deve scoprire con il proprio corpo la musica da interpretare, in tutta la sua pienezza e cambiamenti di tensione: deve cambiare il proprio tono secondo le esigenze, se vuole avere un effetto trascinante sul pubblico. L’effetto liberatore e guaritore della musica (e di tutte le altre esperienze artistiche) per Gerda Alexander si basa appunto sulla rottura dell’isolamento, provocato dal tono fisso del corpo, che rende incapace di vita reale.
D’altronde ogni processo di sentire, di mettersi in sintonia con, richiede un sentire del corpo e il cambiamento di tono, non si limita a un sentire intellettuale e quindi staccato e freddo, ma è un esercizio in cui acquisire un corpo elastico capace di vibrare. L’uomo capace di ritrovare questa unità anima-corpo, dove tutta la persona intera vive la propria esperienza emotiva e ritrova in questo l’evidenza di un vero coinvolgimento della vita, è per Gerda Alexander la meta di ogni educazione artistica.