Nelle scienze cognitive la mancanza di parole, e dunque di idee e modelli di interpretazione della realtà, esteriore e interiore, è chiamato ipocognizione.
Si tratta di un concetto elaborato a seguito degli studi condotti negli anni cinquanta dall’antropologo Bob Levy. Nel tentativo di individuare la ragione dell’altissimo numero di suicidi registrati a Tahiti, Levy scoprì che i tahitiani avevano le parole per indicare il dolore fisico ma non quello psichico. Non possedevano il concetto di dolore spirituale, e pertanto quando lo provavano non erano in grado di identificarlo. La conseguenza di questa incapacità, nei casi di sofferenze intense e (per loro) incomprensibili, era spesso il drammatico cortocircuito che portava al suicidio.