La ricerca mostra che nella maggior parte dei paesi sviluppati tendiamo a interiorizzare, abbastanza presto e in modo abbastanza duraturo, un’immagine del nostro corpo basata sulla vergogna. Per la gran parte di noi questa “somatofobia” interiorizzata deriva dall’essere cresciuti in una cultura o sottocultura che rafforza la bodylessness (assenza di corpo).
L’opposto di corporeità, la cosiddetta bodylessness, è caratterizzata da quattro condizioni:
1) ignorare il corpo
2) vedere il corpo come oggetto o progetto
3) odiare il corpo
4) presentare come sbagliato il proprio corpo o quello di altre persone
Il risultato dell’assenza di corpo è una vita vissuta a distanza da chi eravamo, da chi siamo e da chi saremo. Questa distanza da noi stessi ci fa soffrire di più, provare meno piacere, trattare male gli altri e sperimentare più sfide nel vivere una vita autoriflessiva.