La sostanziale differenza tra identificazione e identità
Qualsiasi identificazione cristallizzata
come un’identità è patologica.
Fritz Perls
Perché la prima ampia le nostre possibilità, mentre la seconda le sclerotizza.

Il processo di identificazione serve a favorire l’affermarsi di nuove soluzioni più funzionali alla crescita dell’individuo all’interno di un determinato contesto ed in un certo tempo, abbandonando soluzioni del passato che oggi sono disfunzionali alla crescita. L’identità invece definisce criteri fissi, che caratterizzano ambiti di appartenenza nei quali, una volta entrati è quasi impossibile uscirne.

L’identità non è altro che una o un insieme di identificazioni che si sono affermate efficaci per la crescita di individui in un determinato contesto ed in un determinato tempo, che vengono poi fissate, cioè definite immutabili.

Le identità afferiscono alla sicurezza, alla stabilità e alla conservazione

Identificarsi con nuove soluzioni afferisce all’eccitazione, alla crescita e all’evoluzione.

Il processo di identificazione e di alienazione sviluppa la capacità di identificarsi pienamente, creare un’identità e mantenerla finché questa è nutriente e ci fornisce un terreno solido su cui appoggiarci per costruire e la capacità di abbandonarla, di alienarci da essa, quando una novità assimilabile, eccitante e nutriente emerge alla nostra consapevolezza, chiedendoci di muoverci e di cambiare.

Mariano Pizzimenti
dal sito figuremergenti.it