La verità è nella pelle
“Tra uomo e donna, la parola è indispensabile,
ma non deve sostituirsi al tocco.
Altrimenti separa coloro che
vuole avvicinare, unire, mettere in dialogo”.
Luce Irigaray
La parola nell'esperienza amorosa deve restare legata al corpo, farsi tattile.
Sulla necessità di alimentare con la parola l’esperienza dell’amore insiste anche la psicanalista L. Irigaray.

Perciò è importante che i discorsi sull’amore non diventino elaborazione di parole disincantate, o discorso astratto: “La parola deve restare verbo e carne, linguaggio e sensibilità. In questa parola, la sensibilità e l’intelligenza non sono più separati…” (Luce Irigaray, Amo a te, Bollati Boringhieri).

Paesaggio, costruzione, impegno, parola, e una sensualità che sia insieme impulso al movimento, ci riportano così al luogo da cui il viaggio è nato: il corpo, la pelle. Solo così può durare, e con esso la passione.

Nella prosa poetica Passioni elementari , la Irigaray scrive: “Di chi è questo corpo? Lo senti? È anche tuo. E te lo do e ridò, tu custodiscilo senza appropriartene… Mantienilo nel suo divenire”.

Dal corpo e dalla pelle l’amore nasce, al corpo e alla pelle deve incessantemente tornare. Perché come scrive Jean-Luc Nancy, “non c’è altra evidenza che quella del corpo: la verità è nella pelle”.

L. Lamada
da La Repubblica