L’antesignano antropologo Bronislaw Malinowski, nel suo libro “Gli Argonauti del Pacifico”, ha confrontato questi naviganti delle Trobriand con gli eroi greci che navigarono alla ricerca del Vello d’oro. Così come gli Argonauti cercavano il Vello per le sue proprietà magiche (e per la gloria della ricerca), la loro controparte del Pacifico si attenevano al kula per tutta la vita e lo consideravano un grande privilegio e un obbligo sacro.
In ogni isola e villaggio appartenente a questa cultura, un numero limitato di persone godevano del privilegio di partecipare a un costante ciclo di scambi, nei quali bracciali fatti con conchiglie bianche venivano passati da persona a persona in un ciclo di navigazione, mentre bracciali fatti di conchiglie rosse erano distribuiti nella direzione opposta. Erano prodigiose imprese di navigazione che richiedevano la conoscenza profonda e dettagliata del sistema stellare, del mare e del tempo. Ciascun oggetto donato aveva un nome e la sua storia veniva imparata da colui che lo riceveva affinché la potesse poi passare al successivo custode temporaneo. La soddisfazione del “proprietario” della “moneta corrente” risiedeva nella narrazione della storia dell’oggetto nel kula.
L’uso americano di automobili, divertimenti elettronici e un milione di altri “status symbol” indica una propensione culturale ad impegnarsi in rapporti semiotici. Ciò che dobbiamo fare é solo convincere abbastanza persone che il vero status può essere ottenuto dallo scambio di ricchezza sotto forma di conoscenze utili, piuttosto che attraverso l’accumulazione o l’ostentazione di oggetti materiali simbolicamente importanti.