Kufu
Il termine giapponese kufu indica una condizione di pensiero in cui è coinvolto tutto il corpo nella soluzione di un problema.
L'esempio del Pensatore di Rodin è tipico a questo proposito. I giapponesi usano espressioni come «chiedere alla pancia» o «pensare con la pancia» oppure ancora «vedere o sentire con la pancia». Questo è kufu.

La testa si può separare dal corpo, ma la pancia, che comprende l’intero insieme delle viscere, simboleggia l’insieme della propria personalità. Può essere istruttivo, a mio parere, notare a questo proposito come il pensatore di Rodin si differenzi dal maestro zen in meditazione di Sekkaku. Entrambi si sforzano di concentrare la propria mente su un argomento di estremo interesse e rilievo. Direi però che la figura di Rodin sembra mantenersi sul piano della relatività e dell’intellezione, mentre quella orientale si spinge in qualche modo oltre.

È da notare la diversa posizione assunta da ciascuno dei due «pensatori». Il primo siede su qualcosa di elevato mentre l’altro è seduto al suolo a gambe incrociate. Il contatto con la terra del primo è inferiore a quello del secondo. Il «pensatore» zen ha le sue radici, se così si può dire, nel fondamento di ogni cosa: ciascuno dei pensieri che può nutrire è connesso direttamente alla fonte dell’essere dal quale noi, uomini della terra, proveniamo.

Elevarsi dal suolo, sia pure di poco, implica distacco, separazione, astrazione, significa avviarsi verso il campo dell’analisi e della discriminazione. Il modo orientale di sedere equivale a mettere radici al centro della terra ed essere consapevoli della Grande Fonte dalla quale proveniamo e verso la quale siamo diretti.

D.T. Suzuki
da Lo Zen e la cultura giapponese