È quindi collegata con un atteggiamento non giudicante verso i processi corporei, con l’accettazione e l’apprezzamento della propria natura corporea e con un orientamento etico ed estetico verso le giuste azioni fisiche che permettano una diminuzione della sofferenza e un aumento del potenziale umano e non umano.
Il corpo non è una cosa che abbiamo, ma un’esperienza che siamo. La corporeità consiste nel lavorare nei confronti del nostro potenziale come un animale umano intero che respira e pensa, si muove e sta fermo, agisce e considera ed esiste non solo perché pensa, ma perché balla, si stiracchia, rimbalza, guarda, si concentra e si sintonizza con gli altri.