Abbastanza
Di soldi ne ho abbastanza.
Daniele De Rossi (calciatore)
Una parola desueta che può rischiarare il futuro.
Quella di De Rossi è una frase meno banale di quanto possa sembrare: tanto è vero che non la si sente dire spesso.

Di persone che abbandonano la scena perché “di soldi ne hanno abbastanza” non ce ne sono molte, soprattutto tra coloro che hanno un sacco di soldi. Al contrario, l’accumulo di denaro, di successo, di popolarità spesso produce una specie di coazione a ripetere: qualcosa che imprigiona al ruolo piuttosto che rendere liberi.

Quanto è “abbastanza”? Uno dei capolavori del capitalismo è avere cancellato il concetto. “Abbastanza” non esiste, perché se esistesse verrebbe meno la spinta nevrotica all’accumulo illimitato di beni e di potere: i patrimoni dei nuovi tycoon del capitalismo finanziario e digitale hanno un numero di zeri così esorbitante che non significano più nulla di materiale, di comprensibile, oserei dire di umano. Sono la certificazione della morte dell’abbastanza.

Non credo che De Rossi sia un intellettuale o un anacoreta, ma dev’essere un uomo sano, e a suo modo saggio, se utilizza quell’avverbio così desueto – abbastanza – per spiegare un passaggio di vita. Ne ho abbastanza, ho fatto abbastanza, possiedo abbastanza, insomma mi basta quello che ho fatto e quello che ho. Cercherò altrove (nella famiglia? nei viaggi? nella crescita personale?) ciò che non ho potuto trovare nella gloria del successo sportivo e nella gratificazione del benessere economico. Bisognerebbe fondare un Club degli Abbastanza. Cambierebbe il mondo.

Michele Serra
Da La Repubblica