E però la possibilità che io raccolga esattamente il successo derivato dalle mie competenze e capacità (non di meno e non di più di quel che valgo) è condizionata dalla presenza della rete di mediocri nella società.
La realtà italiana esibisce, appunto, una quantità di mediocri che manda in frantumi non soltanto l’ipotesi di studio, che naturalmente configura nella sua tesi una società ideale, ma anche un equilibrio accettabile tra i mediocri e i talentuosi. Oggi i primi sono al potere, i secondi a spasso.