Un esempio classico di questa selezione inversa all’italiana è la raccomandazione in un contesto professionale. Nel mondo anglosassone è utilizzata moltissimo, soprattutto nell’ambito pubblico e politico. Essa viene percepita come un onore per chi la riceve e non come un qualcosa di cui vergognarsi.
In certe situazioni è addirittura richiesta formalmente; chi raccomanda lo fa per godere del prestigio di aver aiutato un talento, di aver facilitato l’assunzione di qualcuno molto bravo. In Italia la raccomandazione è il simbolo stesso della promozione della mediocrità e dell’inefficienza del settore pubblico. Si raccomanda qualcuno per compensare le carenze nel curriculum o nelle capacità. Si raccomanda non per ottenere prestigio, ma per ottenere riconoscenza e credito, creando una relazione clientelare. La presenza di un talento nel gruppo viene vissuta come una minaccia piuttosto che come una risorsa.