Genio e regolatezza
La maturità è un’infanzia riconquistata,
in cui gli ideali iniziali, o persino i sogni,
sono stati integrati nella vita reale
James Hillman
La fertilità o meno di un'esistenza dipende dalla combinazione di due tendenze dell'animo umano.
Un giorno a Leonardo venne la curiosità di verificare se era vero - come già si pensava ai suoi tempi - che la "linea della vita" incisa sul palmo della mano indicasse la lunghezza effettiva dell'esistenza. Così, dopo una battaglia particolarmente cruenta, andò sul campo ad esaminare la mano dei soldati caduti, per controllare se la loro linea della vita fosse davvero più corta.

Di fatto non trovò nessuna relazione significativa fra la lunghezza della linea e la lunghezza della vita, e forse è per questo che l’episodio – come chissà quanti altri della sua vita – è rimasto nell’ombra. Così come non si parla delle dodici e più ore che Mozart trascorreva giornalmente a fare esercizi al pianoforte, si ignorano i 2000 cadaveri che Leonardo esaminò prima di lasciar cadere una semplice curiosità.

L’idea del “colpo di genio” gratuito è un falso mito che deriva dall’incapacità di vedere il processo che lo sottende e di comprendere che la genialità per crescere ed esprimersi ha bisogno di metodo, esperienza e regolatezza.

Una chiave di lettura per meglio capire i possibili rapporti tra genio e regolatezza è quella descritta soprattutto da Jung, secondo la quale esistono nell’animo umano due tendenze archetipiche complementari: il PUER e il SENEX.

Ci troviamo di fronte a due aspetti complementari della personalità: da una parte l’energia, l’entusiasmo, la totalità del Puer che è senza limiti e fuori dal tempo, dall’altra il senso di realtà, la saggezza e il metodo del Senex, che per creare esperienza ha bisogno della capacità di limitare e limitarsi e quindi deve situarsi nel tempo.

Gli aspetti Puer e Senex non sono di per sè positivi o negativi. Sono fertili o sterili a seconda del modo in cui si integrano fra di loro e nella nostra vita.

A queste diverse possibilità sono dedicati i paragrafi che seguono e anche gli altri articoli in questa sezione.

L’integrazione fertile

Una persona è tale perché ha una radice nel numinoso (nel divino, nello spirito, nell’anima) che le dà un senso transpersonale e trascendente oltre chè energia e significato (aspetto Puer) e una radice nel contingente (aspetto Senex) legato alla precisa storia ed esperienza che con la propria vita sta incarnando e realizzando.

Quale che sia l’attività alla quale vi state dedicando – una partita a Monopoli o la direzione di un giornale – il problema è lo stesso e riguarda il rapporto tra il senso di relatività e il prendere sul serio ciò che si fà.

L’aspetto Puer è molto legato all’indifferenziato, (come l’acqua) e a tutti gli inizi (come il sorgere del sole), e quindi ha un ruolo fondamentale nel dare l’inizio a nuove esperienze, perché dà l’entusiasmo e l’energia indispensabili per superare l’inezia iniziale.

Il Puer intravede sempre nel nuovo una possibilità di ampliamento, un collegamento ideale col tutto. Dopo, sono invece la costanza e il realismo dell’aspetto Senex a far sì che l’esperienza si realizzi, si sviluppi e continui. L’aspetto Senex ha infatti a che fare con il differenziare, l’asciugare, lo strutturare e con il concludere nelle sue varie forme. Per questo il sabato, che è l’ultimo giorno della settimana lavorativa, in inglese è chiamato Saturday cioè giorno di Saturno: espressione del Senex. Così come il buio, la notte, l’inverno sono pure aspetti saturnini.

Una buona sinergia fra questi due aspetti è quindi estremamente fertile e permette la realizzazione di numerosi e significativi progetti in uno stato che è insieme di leggerezza e di concretezza.

Tutte le figure senza legami che permettono nuovi inizi, per un’adesione ad un ideale, come quella dell’eroe, sono legate all’archetipo del Puer, mentre quelle caratterizzate da capacità di responsabilità che permettono la realizzazione e il mantenimento, come la figura del re, sono legate all’archetipo del Senex.

Questa dualità si incontra spesso nella letteratura e nella mitologia, come. ad esempio, nella coppia Lancillotto/Re Artù, dove il primo incarna il fascino del “tutto è ancora possibile”, del “sono pronto a tutto” e il secondo quello del “non ho rimpianti per le altre infinite possibilità a cui ho rinunciato perché è questa quella che amo e voglio realizzare”.

La combinazione sterile

Se una creativa e sensata integrazione dell’aspetto Puer e Senex è garanzia di una vita ben giocata, è altrettanto vero che la mancata integrazione di questi due aspetti o il loro squilibrio è garanzia di stallo e sterilità.

Vediamo innanzi tutto com’è facile la degenerazione delle caratteristiche Senex che sono i punti di forza della figura del re o del vecchio saggio. Il senso di realtà, l’esperienza e la capacità di vedere le cose per come sono possono, infatti, portare verso una condizione di cinismo, di disillusione e disincanto con sfiducia in ogni possibile cambiamento o ideale. Il risultato è la figura del vecchio re o del vecchio padre castranti.

Micheal Douglas in Wall Street di Oliver Stone oppure Paul Newman in Mr. Hoolahop dei fratelli Cohen – due ruoli di esperti e cinici affaristi – incarnano perfettamente la degenerazione dell’aspetto Senex in cui la freddezza e il distacco, che permettono al re o al saggio di vedere con lucidità, qui degenerano in una personalità gelida e distante.

Quel che si perde, in questo caso, è la soddisfazione legata agli aspetti caldi della propria vita e del proprio lavoro. Questa perdita, e l’assenza di percezione dell’aspetto trascendente, portano generalmente a due forme apparentemente opposte di reazione.

Nella prima, la vita e il lavoro, ormai del tutto contingenti e privi di aspetti trascendenti, perdono completamente di significato e motivazione e questo si esprime in una forma di tipo depressivo.

Nell’altra, che in realtà non è che depressione mascherata, la perdita di significato viene compensata con una sopravvalutazione di un aspetto, ad esempio la ricchezza o il potere. Anche in questo caso, la degenerazione dell’aspetto Senex è ben rappresentata, nella letteratura e nella mitologia, come nell’Uncle Scrooge di Dickens (poi ripreso efficacemente dal Paperon de’ Paperoni di Disney) o nella figura di Saturno che si mangia i suoi figli.

Saturno presenzia alla nascita per poter mangiare il nuovo nato. “Così tutto ciò che di nuovo viene alla vita può diventare cibo per il Senex e le vecchie abitudini e attitudini assimilano ogni contenuto nuovo; eternamente privo di cambiamento, (il Senex) si mangia tutte le proprie possibilità di cambiamento” (J. Hillman)

E’ il caso del dittatore o del vecchio potere che sotto la pressione popolare lascia il posto ad una nuova forma, ma col vecchio contenuto; è “il tutto cambia affinchè nulla cambi” del Gattopardo; è la provocazione creativa del giovane scrittore, cantante, comico o regista che vengono “comprati” dal nuovo editore o produttore e messi sotto contratto plurimiliardario e pluriennale che ne spegne la freschezza, e l’autenticità per trasformarli in una macchina da soldi. Così molti artisti di vari campi si lasciano comprare, incapaci – più o meno in buona fede – di distinguere fra l’aspetto fertile del Senex, il mecenatismo che protegge, e quello castrante e divoratore che invece di nutrire e proteggere il talento lo “brucia” per troppa fretta (come accade a molti giovani sportivi) o per eccesso di esposizione (come capita a scrittori o attori) o per supersfruttamento come succede a registi e comici costretti a rispettare ritmi e scadenze mortali per la loro creatività.

Essere comprati o essere onorati

Un’altra dinamica che può essere letta in quest’ottica di Senex che, invece di proteggere, si vende o si compra il Puer è la trama di prostituzione.

A definire una trama di prostituzione non è tanto il fatto di comprare o vendere. Come afferma un vecchio detto americano, che è anche il titolo di un articoletto che troverete più avanti, “Non esistono pranzi gratis”. Non per sfortuna, ma perché non esiste transazione che a qualche livello non sia di fatto uno scambio. Anzi pagare – con il denaro o con il senso di gratitudine che proviamo – è un onorare ciò che riceviamo: da qui il termine “onorario”.

Quindi non è nel pagare che sta il problema; tanto è vero che nell’antichità esisteva la figura della “prostituta sacra”, cioè della persona che viveva il proprio ruolo come missione, come servizio: caratteristiche proprie del Puer che tengono in contatto col numinoso, col divino, col significato. La prostituta sacra non vendeva la propria anima e quindi manteneva quella scintilla interiore che le dava vitalità.

Non altrettanto si può dire di chi vende la propria dignità per una qualsiasi contropartita. Anche in questo caso non è ciò che fa – ad esempio portare la borsa a qualcuno – ma dello spirito con cui lo si fa. Non sono i ruoli o le azioni ad essere umilianti di per sè, ma l’attitudine con cui noi li copriamo. Il Senex, fine a se stesso, come Saturno, tollera solo un’ottica in cui si compra o si è comprati perché questo è garanzia di status quo, di mantenimento delle condizioni precedenti, di ripetizione, che sono caratteristiche proprie del Senex. Mentre la scintilla di anima che l’elemento Puer introduce nel sistema, se non viene spenta subito, porta sempre e comunque ad un cambiamento.

Aprire gli occhi

E’ facile immaginare il crollo energetico che si verifica nell’animo di un lavoratore quando scopre che il suo talento, la sua passione, i suoi sacrifici vengono valutati da chi tira le fila della società esclusivamente in termini di reddito. Ancora oggi in molti ambienti di lavoro qualità come il senso di appartenenza, l’altruismo, la responsabilità, l’onestà, la trasparenza, l’affettività vengono introdotte e sostenute non come valori in sè, ma in quanto strumenti per ottenere maggiore produttività e quindi maggior profitto. Tuttavia l’operazione di ridurre tutta la “calda” e variegata complessità dell’essere umano e del suo agire a pochi sopravvalutati parametri, non si può spiegare se non in termini di depressione mascherata.

Il gioco “bado solo al profitto” è l’ultimo appiglio per non cadere nella depressione che affiora in mancanza di anima. Chi ha perso tutto, e non è stato in grado di affrontare il dolore del lutto e della perdita, si attacca a ciò che può. Chi approfitta delle grandi tragedie per proprio tornaconto – come chi va a rubare, nelle case lasciate vuote, i beni di chi è dovuto fuggire a causa di una guerra o di una catastrofe naturale – non è un “furbo”, è solo un sopravvissuto a quella o ad un’altra tragedia. Non avendo saputo elaborare e integrare il trauma, dedica tutta la sua attenzione a raccogliere le briciole per cercare di dare alla propria vita un senso e una motivazione che gli permettano di sopravvivere.

Il Senex cinico non è altro che un Puer deluso e ferito che non è riuscito a portare i propri ideali e valori nella realtà; a reggere il dolore che ci invade ogniqualvolta la realtà non corrisponde all’immagine che ne avevamo.

Elaborare il dolore di questa constatazione permette di migliorare e rendere più realistica la mappa della realtà. E, quasi sempre, vince chi ha l’immagine più realistica perché vede e tiene conto di fattori che l’idealista non riesce a mettere a fuoco.

Un’immagine semplificata di questo aspetto è Tucker, il personaggio interpretato da Jeff Bridges nel film omonimo. Tucker è un idealista che sogna un’auto rivoluzionaria. E’ un personaggio tipico propulso da un’energia di tipo Puer che fallisce perché “deluso” invece che “istruito” dalla realtà in cui si muove. Come nell’esempio di Leonardo è la progressiva integrazione dell’aspetto Senex, e della sua regolatezza, che permette alla genialità del Puer di aver successo nella vita e di realizzare i suoi sogni.

Questa è la differenza vera fra i grandi sognatori che, profondamente Puer, realizzano i propri sogni – come ad esempio Adriano Olivetti o Steve Jobs – e quelli che rimangono grandi sognatori e basta. Dopo tutto, per realizzare i propri sogni, non si è ancora trovato un modo più semplice e rapido del cominciare ad aprire gli occhi.

Jader Tolja
dal n° 2 della pubblicazione H'Q