Che cos’è un leader?
Una definizione sintetica ma interessante.
Si può arrivare ad essere competitivi appellandosi ad artifici in grado di mobilitare le passioni più basse. Per fare questo c'è bisogno di leader con una certa dissociazione morale. Personaggi che tentano di dissolvere la ragione agitando i sentimenti, e si propongono di giocare tramite la pericolosa lotta manichea tra il bene e il male.

Esistono nello sport (che ha una indiscutibile natura settaria), e anche nel più freddo mondo dell’impresa.

Ma quelle ricette non le troverete qui, per il semplice motivo che io le detesto. Non c’è opera che valga la pena erigere se le basi che la sorreggono sono costruite sull’infelicità, sulla paura o sul degrado delle persone.

Queste riflessioni, dunque, aspirano solo a dare valore alla normalità e al buonsenso per tirare fuori il meglio dell’essere umano. Pep Guardiola lo disse durante la conferenza che tenne a Buenos Aires, prima di assumere la guida del Bayern Monaco: “Il leader è colui che rende migliori gli altri”. Effettivamente, il leader che a me interessa è una persona che influisce su più persone per costruire una società migliore. Se l’equazione porta un risultato diverso, è lecito mettere tutto in discussione.

J. Valdano