Un’ambiziosa vocazione al sacrificio
Perchè a volte non sembra esserci fine ai problemi.

L’ambizione è connaturata nel nostro essere e in genere si esprime nel desiderio di miglioramento delle nostre condizioni. Se tuttavia tale dinamica virtuosa viene ostacolata, a quel punto la nostra ambizione trova espressione attraverso una escalation della situazione opposta.

Che si tratti di rinunciare a uno snack per godersi meglio la cena, oppure a tutto ciò che impedirebbe di raggiungere certi livelli di qualità, ad esempio in ambito affettivo, professionale o sportivo, il sacrificio è funzionale nella misura in cui è al servizio di qualcosa di valore. In altre parole la capacità di sacrificarsi è importante perché permette di posticipare un piacere immediato per poter ottenere una gratificazione maggiore in seguito, o di rinunciare a qualcosa per un valore più profondo e appagante.

Ci sono tuttavia delle situazioni esistenziali in cui per una serie di circostanze o convinzioni, perdiamo contatto con la possibilità di migliorare le nostre condizioni. Ad esempio quando certe ambizioni ci sono precluse, oppure quando siamo sedotti dal ‘mito del sacrificio’, strumento funzionale a convincerci a rinunciare ai nostri bisogni per occuparci di quelli altrui. In una condizione per cui il sacrificio diventa il fine, invece che un mezzo, la forza naturale dell’ambizione, non potendo realizzarsi in modo costruttivo lo fa alzando sempre più l’asticella del sacrificio.

Jader Tolja