Modello ideale come causa di dolore
Lavorare con un modello ideale è la causa principale delle varie esperienze dolorose comuni nel corso delle terapie corporee.
Se ad esempio lavoro su un tuo piede, e manipolo il tessuto connettivo nella convinzione di sapere esattamente dove deve starsene la tua caviglia nel contesto di tale tessuto, io tenderò a riportare la caviglia “in riga secondo le regole”. Ma la direzione da me scelta può essere in conflitto con la percezione innata della posizione corretta da parte dell’organismo interessato. Ecco che allora dal conflitto deriva dolore, che spesso viene interpretato come resistenza da parte del cliente.

Nella prospettiva di questo articolo il dolore provato dal paziente può indicare non necessariamente la sua resistenza nei confronti del cambiamento, quanto piuttosto il contrasto fra la “saggezza” del suo corpo e gli scopi del terapeuta.

Il limite più pericoloso dell’idealismo somatico è che questa forma di pensiero può diventare uno strumento di potere personale e politico.

L’ideale somatico serve a dividere l’élite, che comprende e opera ai fini dell’ideale, da coloro che non vi si assoggettano e soprattutto dagli sfortunati che non possono capirlo.

Ma, se si rinuncia ai modelli somatici ideali, non si rimane di conseguenza privi di elementi codificati e definiti? E questo significa non poter addestrare terapeuti, né tantomeno poter promettere ai clienti alcun tipo di risultati prevedibili.

D. Johnson
Dal n.1 della pubblicazione H'Q