Nella prospettiva di questo articolo il dolore provato dal paziente può indicare non necessariamente la sua resistenza nei confronti del cambiamento, quanto piuttosto il contrasto fra la “saggezza” del suo corpo e gli scopi del terapeuta.
Il limite più pericoloso dell’idealismo somatico è che questa forma di pensiero può diventare uno strumento di potere personale e politico.
L’ideale somatico serve a dividere l’élite, che comprende e opera ai fini dell’ideale, da coloro che non vi si assoggettano e soprattutto dagli sfortunati che non possono capirlo.
Ma, se si rinuncia ai modelli somatici ideali, non si rimane di conseguenza privi di elementi codificati e definiti? E questo significa non poter addestrare terapeuti, né tantomeno poter promettere ai clienti alcun tipo di risultati prevedibili.