Bertrand Russell ha delineato alcune frasi da proporre come lettura obbligata per chiunque abbia potestà sui bambini:
“Per un profondo rispetto occorre immaginazione e un calore vitale… Il bambino è debole e in superficie sciocco, l’insegnante è forte e, sotto l’aspetto pratico, più saggio di lui. L’insegnante, o il burocrate, che non nutre rispetto, disprezza facilmente il bambino per queste sue apparenti inferiorità; considera suo dovere “plasmarlo”: nell’immaginazione si vede come il vasaio con la creta. Così facendo conferisce al bambino una forma innaturale, che si consolida con l’età, e che produce tensioni e insoddisfazioni spirituali, dalle quali poi derivano crudeltà e invidia, e la convinzione che gli altri debbano per forza sottostare alle medesime distorsioni”.
“La persona che porta rispetto non pensa che “plasmare” il fanciullo sia un suo dovere. Egli avverte in tutte le cose vive, ma specialmente negli esseri umani e prima di tutti nei bambini, qualche cosa di sacro, indefinibile, illimitato, qualche cosa di individuale e stranamente prezioso, il fondamento in espansione della vita, una scheggia fatta persona del muto e strenuo agitarsi dell’universo. In presenza di un bambino egli prova inesplicabile umiltà- un’umiltà ben difficilmente giustificabile su basi razionali, e tuttavia in qualche modo più prossima alla saggezza che non la facile sicurezza di sé di molti genitori e insegnanti”.