Nel libro Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta, il folle ma geniale romanzo filosofico di Robert Pirsig scritto quarant’anni fa, l’autore descrive l’esempio della “vecchia trappola indiana per le scimmie” (sono abbastanza sicuro che non sia mai stata veramente usata per catturare scimmie, ma questo è coerente con il romanzo: Pirsig non dice molto neanche sulle motociclette).
La trappola “consiste in una noce di cocco svuotata e legata a uno steccato con una catena. La noce di cocco contiene del riso che si può prendere infilando la mano in un buco. L’apertura è grande quanto basta perché entri la mano della scimmia, ma è troppo piccola perché ne esca il suo pugno pieno di riso. La scimmia infila la mano e si ritrova intrappolata”, non da qualcosa di fisico, ma da un’idea: non capisce che un principio che fino a quel momento le è stato utile – “quando vedi il riso, stringi forte” – è diventato fatale.