Non bisogna mai dimenticare che molto spesso i maestri sono l’ostacolo più pericoloso per l’apprendimento. I testi rendono più confusa l’intuizione originaria che ha portato al tessuto, alla storia, al sistema, o al contesto che cerca di presentare, spiegare e persuadere. E, più importante ancora, i contesti sono costruiti per contenere un testo per le intenzioni politiche particolari di qualcuno.
Avendo presente ciò, si consiglia ai terapeuti di fare attenzione a quanto segue:
1. Coltivare una sana irriverenza per tutti gli insegnanti e gli insegnamenti (questo incluso).
2. Fate quello che volete con qualsiasi modello terapeutico, scuola o orientamento…utilizzatelo, ignoratelo, prendetelo a calci, invertitelo, rovesciatelo, stravolgetelo, fraintendetelo, fatevene gioco.
3. Fate attenzione quando la terapia non sembra più un gioco, senza dimenticare che il gioco è una cosa seria.
4. Sperimentate la psicoterapia come se fosse un teatro: quando diventa noiosa, cambiate qualsiasi cosa… il copione, gli attori, il regista, il pubblico.
5. La teoria è critica per l’evoluzione del lavoro clinico: ogni nuova comprensione fa di voi una persona diversa… la persona che eravate più la nuova comprensione. Questa nuova persona non deve necessariamente continuare a fare quello che andava bene per la persona che eravate in precedenza. Ciò significa che dovete imparare a fare qualcosa di diverso. Fare qualcosa di diverso conduce ad una nuova esperienza che a sua volta può essere soggetta alla comprensione.
Un ultimo avvertimento: nel campo della psicoterapia sta avvenendo qualcosa di preoccupante… la consacrazione di una classe privilegiata di esperti conosciuta con il nome di ‘maestri terapeuti’. Incoraggio tutti i terapeuti a diffidare clinicamente di tutti coloro che si fregiano di un tale emblema di superiorità. Essere considerato un maestro è il primo passo verso il non divenire un terapeuta intraprendente e creativo.