In questo scontro fra realtà e desiderio in cui si dibatte l’adolescenza può scattare la frustrazione, che è utilissima per crescere, ma che, come tutte le medicine efficaci, va dosata. Un eccesso di frustrazione – come nel caso di voti troppo bassi distribuiti in nome dell’oggettività delle prove, senza il minimo sospetto che dietro le prove c’è qualcuno che ci prova e che si mette alla prova – sposta altrove la ricerca di riconoscimento senza il quale non si costruisce alcuna identità e quindi non si può vivere. Questo spostamento, questa di-versione è nota agli adolescenti come “divertimento”. “Suo figlio pensa solo a divertirsi,” dice il professore che neppure sospetta che nel divertimento non c’è la gioia, ma solo la di-versione.